Attilio Ronchi Officine Meccaniche F.lli Ronchi

Attilio Ronchi, Presidente delle Officine F.lli Ronchi, trasmette quell’esperienza e saggezza che l’età gli ha permesso di acquisire. Un grande sostenitore dei giovani.

Gli inizi dell’avventura imprenditoriale

 

Sono Attilio Ronchi imprenditore. L’Azienda è nata dal volere di mio padre, per un desiderio sociale di essere utile a questa, a questa Società, nel 1947. Io ho proseguito poi successivamente. L’azienda ha avuto un pochettino di difficoltà, dal punto di vista economico, inizialmente, perché l’investimento era rilevante, però poi col tempo ha avuto successo. Le aziende farmaceutiche era un campo molto propizio ad assecondare la possibilità sia di lavoro che economico. C’era una tale voglia di costruire in Italia che è stato facile creare questa Azienda. La compressione non è solo un campo farmaceutico, la compressione è per tutte le polveri che si prestano a essere compresse, per cui chi dovesse iniziare un’attività non deve pensare solo alla compressa farmaceutica, per esempio gli acquarelli, i detersivi, c’è un campo molto vasto dove i nuovi imprenditori potranno attingere e sviluppare questa mentalità della comprensione. Per esempio si potrebbe arrivare anche a comprimere le cialde di caffè cose che adesso già cercano di fare e altre cose che ancora sono nell’immaginazione dell’imprenditore. Cose che oggi di immaginazione i giovani ne hanno a iosa e per cui potrebbero sviluppare molto bene questo settore e non solo farmaceutico dove ci sono anche delle problematiche di salute.

Finita la guerra questo era un Paese distrutto, non c’erano materie prime, non c’era niente, ma la grande volontà degli italiani di allora di ricostruire, di partire da zero e partendo da zero è molto più facile che non partendo da basi più alte e quindi l’Italia, la prima azienda che io ho incrociato è la grande Bracco e la prima macchina è stata costruita con dei pezzi “raccogliticci”, non c’era altro e la macchina ha funzionato. Per cui la bravura degli artigiani italiani, in quel momento, è stata eccezionale. Il primo prodotto che abbiamo compresso si chiamava “Mindol” e forse esiste ancora.

 

I soldi per iniziare

Le banche sono state basilari per la ricostruzione dell’Italia, specialmente la cassa di risparmio delle provincie lombarde e questo è un problema molto importante, perché le banche non rispondono più a quei requisiti di allora, per cui questi giovani, per questi giovani è impossibile avere una base economica. Su questi fondamenti bisogna, bisogna assolutamente che le banche dispongano, attraverso una disposizione del governo, di una certa cifra per gli investimenti seri dei giovani. Se non si fa questo, non si può ripartire, perché se questa Azienda esiste è perché le banche hanno avuto fiducia nel lavoro di mio papà e nel mio lavoro. Eravamo riusciti addirittura a scoprirci di una cifra, non posso neanche dirla perché è troppo grande e la banca ci aveva assicurato il credito.

 

Un evento positivo ed uno negativo

Positivo che ha dato una svolta.

Due positivi: l’incontro coi tedeschi della Horn e invece di smettere prima gli italiani hanno smesso prima i tedeschi, lasciandomi campo libero che io ne ho usufruito largamente, perché all’inizio, alla base con i tedeschi c’era un grandissimo rapporto di amicizia.

Secondo l’ingresso della Ferrero nella Ronchi, i grandi di Alba, perché abbiamo iniziato a produrre stabilimenti in tutto il mondo a partire da Portorico. Addirittura c’erano degli operai della Ferrero che venivano qui in Ditta a imparare certe malizie sugli stampi che poi hanno riprodotto in Portorico.

Queste sono le cose, poi un evento straordinario è stato la fornitura di macchine italo-tedesche a Cuba dove Castro è venuto alla fiera a ringraziarci. Mi avevano detto che mi avrebbe telefonato per ringraziarmi, ma questa telefonata non è arrivata mai.

 

Fare impresa in Italia

Io devo assolutamente confidare nei politici giovani che sappiano imporsi a questo sistema che è completamente contro le persone del lavoro. Cioè nessun genio, nessun genio, ma persone che abbiano la volontà di costruire non da soli, ma con gli altri.

Cioè io confido che la nuova politica sarà fatta in maniera di obbligare le strutture che lo possono, e di riuscire a parlare chiaramente a Bruxelles che l’economia non è tutto nella vita di una persona, ma anche il sistema di vita e il minimo vitale deve essere consentito a tutti, specialmente, questo è grave, nel proprio posto di nascita. Bisogna confidare che gli italiani abbiano capito, come fanno all’estero, che il voto è una cosa importante e che la politica non è una cosa sporca, la politica noi la facciamo tutti i giorni nelle nostre piccole fabbriche e rende a tutti, specialmente all’imprenditore che può contare su delle persone che più che dipendenti sono amici.

 

Le caratteristiche di un imprenditore

L’imprenditore deve essere dotato di grande amore verso la vita, di grande rispetto degli altri e di una grande pazienza: deve sposarsi. Io sono del parere che il matrimonio è una cosa importante, uno deve fare quel passo quando è consapevole specialmente per i figli, ma una volta e basta.

Non deve essere fatica, deve essere piacevole entrare in fabbrica e siccome non si può vivere interamente, deve uscire ma starci bene, cioè proprio un posto dove uno soddisfa la sua esistenza, soddisfa la sua esistenza e a me è capitato, quindi sono un privilegiato.

 

Il futuro per le nuove generazioni

Se volete fare un’impresa e fallite, noi dobbiamo proteggervi, perché avete fallito per fare una cosa buona. Ma non ci deve essere malafede, ci vorrebbero tanti come me, che al processo dicessero, non va condannato perché era un’opera di bene.

I giovani devono convincersi che noi siamo al servizio del cliente, come era una volta e come diventerà ancora. Ma io ho molta fiducia che i giovani capiscono gli errori da noi fatti, per non ripeterli.

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