Salvatore Malerba Castagne Malerba

Salvatore Malerba – Titolare di Castagne Malerba, manda un accorato messaggio di valorizzazione del nostro territorio, delle nostre eccellenze alimentari e manifatturiere. I giovani possono contribuire al mantenimento di questo patrimonio se li sosteniamo e accompagniamo nel loro percorso formativo.

Gli inizi dell’avventura imprenditoriale

Sono Salvatore Malerba, titolare dell’azienda agricola Malerba. La nostra azienda conduce più di 50 ettari di castagneti da frutto, tutto in regime biologico e IGP “Castagna di Montella”.

È nata per un aneddoto che è successo a me personalmente, quando ero giovane. L’aneddoto è stato questo, che c’erano dei commercianti che venivano a comprare le castagne semilavorate da mio padre e io mi domandavo come mai noi dovevamo vendere questo prodotto semilavorato quando l’avremmo potuto trasformare noi in azienda. E in effetti l’azienda è nata proprio così, iniziando a trasformare il nostro prodotto semilavorato perché prima le castagne venivano solo raccolte ed essiccate, poi scelte e vendute ai commercianti che ne facevano il prodotto trasformato. Da più di 40-45 anni noi abbiamo iniziato a trasformare il prodotto. Oggi siamo a trasformare tutto l’intero prodotto, comprando anche castagne da produttori di Montella.

L’altro grosso obiettivo nostro è stato quello di portare i nostri collaboratori, da collaboratori stagionali a collaboratori come dipendente a tempo indeterminato. C’eravamo riusciti anche in pieno, però purtroppo, è successo l’evento “Cinipide”, in Italia, che ha colpito tutto il settore castanicolo per cui ha decimato le produzioni. Noi a questo problema abbiamo risposto con la diversificazione di prodotto, perché, avendo meno prodotto, siamo riusciti a trasformare quel po’ di prodotto che c’era, in altri prodotti trasformati e cioè l’ultima nata è stata la birra di castagne, una crema liquore di castagna, un’acquavite di castagne, le castagne del prete, tantissimi prodotti. Abbiamo portato in effetti che l’azienda ha resistito anche a questo evento del Cinipide, che altrimenti essendo un’azienda agricola di produzione, di trasformazione, non avendo materie prime, avremmo potuto chiudere. Invece oggi siamo sul mercato, ci stiamo bene e non abbiamo problemi.

I soldi per iniziare

La cosa importante della nostra azienda, che io personalmente sono la quinta generazione. Noi siamo anche iscritti nel registro storico dell’Unioncamere italiano. La nostra storia risale al 1862, il nostro bisnonno lavorando nella costruzione del canale di Corinto, con i primi proventi che ha avuto ha comprato il primo castagneto a Montella e così è nata l’azienda Malerba. Le risorse economiche si sono trovate in ambito familiare, come primo impatto, poi abbiamo avuto la fortuna di iniziare da subito a fornire la grande distribuzione e nel giro di 2-3 anni abbiamo pianificato, in effetti, tutta la questione economica dell’azienda.

Un episodio negativo ed uno positivo

L’evento negativo per l’azienda Malerba è stato questo arrivo di questo insetto euro-giapponese-cinese, più che altro, in Piemonte, che ha infestato le piante di castagno e che ha decimato la produzione. Questo “Cinipide Galligeno”, in effetti, è una piccola mosca che va a creare delle galle sulla pianta castagno e ha altamente debilitato le piante, riducendo drasticamente la produzione.

L’evento positivo, più positivo è stato che in una fiera a Verona, ad esempio, già nei primi anni della nostra azienda abbiamo preso un cliente giapponese, e lo stiamo conservando da 40 anni.

Fare impresa in Italia

Allora, molto si dice, si parla, perché fare impresa in Italia? Impresa in Italia si fa perché l’Italia è un paese eccezionale, è un paese eccezionale, noi oltre che ci troviamo in un paese eccezionale, ci troviamo con dei prodotti di un’eccellenza unica ed è ovvio che come pure le altre regioni, il nostro valore aggiunto per la Campania, per Montella, è la castagna di Montella, ma senza nulla togliere a chi fa in altre regioni olio di grande eccellenza, vini di eccellenze uniche, ma tantissimi prodotti che adesso magari mi sfuggono pure. Per cui, io dico che l’Italia si può permettere qualsiasi situazione di mercato, che la spunterà sempre. A questo bisogna crederci, se uno ci crede, impresa in Italia si può fare, anche se forse non aiutati tanto dalla politica, però basta crederci perché, in effetti, il territorio c’è, l’ambiente c’è, i prodotti ci sono e possiamo tranquillamente sfondare.

Le caratteristiche di un imprenditore

L’imprenditore deve essere convinto di quello che fa, avere la forza di combattere, perché sicuramente nonostante quello che ho detto prima, che ci troviamo con delle eccellenze importantissime, uniche in Italia, però niente è scontato.

Deve avere caparbietà, tenacia, combattere sulle problematiche, perché nessun problema si risolve da solo. Cioè, alla politica bisogna darci delle indicazioni chiare e nette, pulite per fargli capire che il problema c’è ed è vero. Perché poi non è vero che la politica non risponde alle esigenze però bisogna saperci riporre, e questo dipende da noi imprenditori, perché se noi ci crediamo e riusciamo a fargli capire che il problema c’è e è vero, la politica, secondo me, ha un po’ l’obbligo, ma non credo tanto l’obbligo, ma anche, secondo me, moralmente responsabile a risolvere determinati problemi per il territorio.

Il futuro per le nuove generazioni

Un consiglio che voglio dare soprattutto ai giovani è di non abbandonare i vostri territori, di non abbandonare i nostri territori. Io un evento negativo l’ho visto nel comune di Montella, che tanti giovani sono andati via.

Però, io dico che l’agricoltura può dare ancora tanto, c’è tanto da fare e un’altra cosa che vi debbo dire è che potrebbe essere la mia ultima intervista pubblica, per quanto riguarda l’azienda, perché lascerò l’azienda ai figli e invito tutti quegli imprenditori che hanno la possibilità di fare questo passaggio, di farlo, di mettere i giovani a loro agio in un’azienda e fin quando si è in tempo anche di dirigerli ed aiutarli.

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